L’iniziativa è nata più di cento anni fa in ambito protestante e ora coinvolge tutte le diverse confessioni cristiane. Il tema scelto quest’anno fa riandare alla festa dell’Epifania celebrata pochi giorni fa: “In oriente abbiamo visto la sua stella e siamo venuti ad adorarlo” (Matteo 2,2).
“La pandemia in corso consiglia di rimandare gli appuntamenti diocesani”, dice don Bruno Mondino, Direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Curia diocesana di Cuneo. “In ogni parrocchia si può utilizzare il sussidio apposito; ma ogni fede è invitato a pregare anche personalmente con questa intenzione”.
Di seguito la preghiera allegata al sussidio:
Signore, noi non sappiamo se i Magi alla partenza dall’Oriente fossero tre, né se altri si siano aggiunti in cammino. Sappiamo però che da subito si sono mossi come “un cuore e un’anima sola”. Possano le nostre chiese e le nostre comunità convergere unanimi verso l’unico Signore delle nostre vite.
Signore, noi non sappiamo chi dei Magi ha visto per primo la stella, sappiamo che insieme l’hanno seguita, insieme sono giunti a Gerusalemme, e insieme hanno adorato il Dio fattosi uomo. Possano le nostre chiese dimenticare chi è primo tra i discepoli del Signore e insieme giungere alla pace e all’adorazione del mistero dell’incarnazione.
Signore, noi non sappiamo chi fosse la guida di quella carovana, né se ci sia stata un’alternanza di capi-carovana. Sappiamo però che la carovana è giunta insieme a Gerusalemme e insieme si è diretta fino a Betlemme. Possano le nostre chiese essere docili ai loro pastori e, assieme a loro, essere ancor più docili al Pastore dei pastori.
Signore, il vangelo ci parla anche di un Divisore, che cerca di insinuare la divisione e il sospetto nel gruppo in cammino. Possano le nostre chiese testimoniare che Colui che ci unisce, il Cristo, è più grande e più forte di colui che ci divide. Signore non sappiamo di quale dei Magi fossero i doni. Sappiamo che insieme aprirono gli scrigni del loro cuore e con il cuore offrirono l’oro, l’incenso e la mirra. Possano le nostre chiese offrirti il dono dell’unità che discende da te, dono reso prezioso come l’oro, profumato come l’incenso, glorioso come la mirra.
Signore, noi non sappiamo chi dei Magi ebbe il sogno di non ritornare dal Divisore. Sappiamo però che insieme tornarono al loro paese per un’altra via, quella che non passa più dal Divisore. Possano le nostre chiese intraprendere quella via, la sola che può farci ritrovare il “nostro paese”, il paese della comunione che il Signore ci ha chiamato a vivere e attraverso la quale ci condurrà alla vita piena.